Descrizione
ISBN 978-88-88926-74-2
QUESTA MONOGRAFIA
Dal punto di vista epistemologico, la “scienza dell’esperienza”, ossia dalla filosofia, si distingue formalmente dalla “scienza della fede”, ossia la teologia cristiana in senso proprio. Anche la filosofia affronta l’argomento di Dio (con quella parte della metafisica che si chiama “teologia naturale” e dimostra la necessità di pensare una Causa prima come ragione ultima di ogni realtà) e l’argomento della religione (con quella parte dell’antropologia che esamina l’esperienza religiosa fondamentale), ma questi stessi argomenti hanno nella teologia cristiana una valenza epistemica diversa, perché il discorso su Dio muove da quanto Dio stesso ha rivelato di Sé, e il discorso sulla religione si basa sul nuovo culto «in spirito e verità» che è stato inaugurato dal Verbo Incarnato. La vera teologia è opera di chi crede nella verità rivelata e procede con metodo scientifico a formulare ipotesi di interpretazione del dogma al servizio della fede della Chiesa. Ma, essendo questo il suo statuto epistemologico, essa deve rispettare il proprio limite ermeneutico e non rimettere in discussione ciò che costituisce il nucleo essenziale (sia in senso semantico che in senso aletico) della fede di sempre e di tutti. Procedere diversamente significa fare, non più teologia ma “filosofia religiosa”, che è un discorso su Dio e sulla religione ibrido e incoerente, privo di consistenza aletica.
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