Descrizione
Il principio di coerenza è un saggio di logica epistemica che applica il principio di non contraddizione ai sistemi filosofici autoreferenziali, ossia a quei sistemi di pensiero che hanno tentato la costruzione di una filosofia senza presupposti. Questi sistemi intendono negare ogni validità aletica al “senso comune”, ossia ai dati empirici e logici dell’esperienza originaria. Con Il principio di coerenza, Antonio Livi, completa e applica questa ricerca sul “senso comune” sviluppata in due precedenti opere: una – recentemente riedita – di carattere teoretico-sistematico, Filosofia del senso comune. Logica della scienza e della fede, e un’altra di carattere storico-critico, Il senso comune tra razionalismo e scetticismo. In queste due opere, il filosofo toscano ha individuato nella storia della filosofia, dai Greci ai nostri giorni, una nozione – mai sistematicamente enunciata, ma sempre implicitamente presente – che riguarda i “fondamenti” o i “principi” della conoscenza: non i principi o i fondamenti posti da una scelta teroretica, ma quelli dati dalla natura stessa del pensare.
Su tale nozione, Livi ha lavorato appassionatamente per decenni, arrivando a dei risultati originali, vale a dire: la definizione precisa del senso comune nell’accezione logico-gnoseologica, distinguendola accuratamente dall’accezione socio-culturale e da quella psicologica e identificandola con il metodo della metafisica classica.