Descrizione
ISBN : 978-88-88926-58-2
(I edizione 2008, pp. 228, € 20,00)
QUESTA MONOGRAFIA
In questo saggio vengono messi a confronto la filosofia della conoscenza di Romano Guardini, imperniata sulla nozione di «opposizione polare», e la “filosofia del senso comune” elaborata da Antonio Livi. Entrambi tentano di recuperare alla consapevolezza dell’uomo del nostro tempo la capacità che il nostro intelletto ha di contemplare l’intero e di ricondurre all’intero la fondazione epistemica di ogni giudizio veritativo. Anche se il pensatore tedesco non parla esplicitamente del senso comune, la sua intera riflessione in campo epistemologico ha come base la critica dell’immanentismo, ossia quel metodo filosofico che ha inizio proprio con la negazione della verità del senso comune. Alla base del tentativo di Descartes di fondare la filosofia sul dubbio metodico vi è infatti la pretesa di ridurre il campo della certezza al campo della scienza dimostrativa, e ciò – tanto secondo Guardini quanto secondo Livi – ha prodotto nella filosofia moderna una frattura sempre più profonda fra esperienza e certezza, fra vita e pensiero, tra metafisica e logica.
L’AUTORE
Loretta Iannascoli (Montesilvano 1956), dopo essersi laureata in Lingue e Letterature Straniere e, successivamente, in Filosofia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Etica e Antropologia filosofica. Attualmente insegna presso l’Università di Chieti. I suoi interessi si rivolgono soprattutto alla filosofia di area tedesca; a Romano Guardini ha dedicato numerosi saggi pubblicati in riviste e volumi miscellanei e una monografia intitolata Condizione umana e opposizione polare nella filosofia di Romano Guardini. Genesi, fonti e sviluppi di un pensiero (Editrice Aracne, Roma 2005) e alcuni suoi lavori dedicati al pensiero di Max Scheler sono di imminente pubblicazione.
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