Descrizione
ISBN 978-88-88926-38-4
Prima edizione 2011
Giovanni Papini (1881−1956) cominci a scrivere Un uomo finito nel 1908, quando aveva ventisette anni e da poco si era conclusa l’esperienza del Leonardo, la sua battagliera rivista letteraria Il. Aveva già pubblicato Il crepuscolo dei filosofi cosa». Di questo progetto parla più volte anche all’amico filosofo Giuseppe Prezzolini, dicendogli in una lettera: «Ho già cominciato una specie di autobiografia ideale, tipo Wilhelm Meister, che esporrà i resultati migliori delle mie diverse esperienze». In un’altra occasione gli dice «Sarebbe la storia interna e tragica di un’anima che ha sognato grandi cose e che si ritira e rinunzia per il riconoscimento della propria debolezza e per l’ostilità e bassezza degli uomini. Sarà fatto di ricordi, di sfoghi, di lirica ecc. Non dirò che sia proprio autobiografico, ma certo ci sarà molto di me e della mia anima». La lettura di questo libro, pubblicato nel 1913, serve a comprendere come lo scrittore toscano, dopo aver lucidamente criticato le varie proposte filosofiche che la cultura occidentale tra Ottocento e Novecento gli avevano prospettato, abbia potuto trovare nella rivelazione cristiana quella verità esistenziale assoluta che aveva sempre sinceramente cercato. (1906) e le raccolte di racconti fantastici Il tragico quotidiano (1906) e Il pilota cieco (1907) che gli avevano dato vasta notorietà. In una lettera di Papini all’amico pittore Ardengo Soffici si legge: «Ho cominciato ieri una specie di romanzo tratto dalla mia vita, e sento d’esser cosi pieno di cose e di ricordi poetici che verrà certo una bella
«In Un uomo finito la ricerca soteriologia conduce a una impasse. Una notevole distanza separa il narratore dal Dio cristiano. Gli accenni al Vangelo, alla fede e alla mistica cristiana sono per il momento incasellati in un armadio culturale. Otto anni più tardi, dopo l’esperienza traumatica della Prima Guerra mondiale, la Storia di Cristo (1921) rappresenterà il seguito logico, per nulla previsto, e tanto meno programmato, di Un uomo finito. Per sua esplicita ammissione, dopo la storia di un uomo che volle essere Dio, Papini scriverà la storia di un Dio che si è fatto uomo per amore verso gli uomini» (dall’Introduzione critica di François Livi).
Nell’edizione 2011 realizzata dalla Casa Editrice Leonardo da Vinci i lettori troveranno: il testo di Un uomo finito, pubblicato da Giovanni Papini nel 1913, con annotazioni di Anna Casini Paszowski (ricavate soprattutto dalla corrispondenza con Giuseppe Prezzolini) e la pubblicazione di alcuni capitoli inediti del romanzo e un nuovo manoscritto recentemente ritrovato.
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