Descrizione
L’OPERA
Attraverso un’attenta ricognizione storiografica della disputa medioevale che vide il filosofo cristiano Tommaso d’Aquino a confronto con il filosofo musulmano Avicenna, questa monografia prende in esame la scienza che intende studiare “l’ente in quanto ente”, nel cui oggetto sono necessariamente implicate tanto la molteplicità (attestata dall’esperienza immediata, ossia dal senso comune), quanto l’unità (che l’intelletto coglie intuendo l’analogia di tutte le cose nell’essere). Viene così messa in evidenza la questione di fondo della metafisica, ossia la necessaria scelta tra la moderna nozione razionalistica di “essere” che ignora la molteplicità (Spinoza) e la nozione classica di “ente”, che parte proprio dalla molteplicità delle sostanze (Aristotele) per elaborare una dottrina realistica dell’essere (esse commune rerum) e dei trascendentali (unità, verità, bontà, bellezza), quale si trova appunto in Tommaso d’Aquino, nella cui sintesi si ritrovano – grazie anche al fecondo confronto con gli Arabi – elementi della metafisica di Platone, di Aristotele e dei neoplatonici.
DESTINATARI
Studenti e studiosi di filosofia, di logica e di teologia.
L’AUTORE
Fabrizio Renzi (S. Giovanni Valdarno, 1972) è dottore di ricerca nell’Università di Siena e segretario generale dell’ISCA (International Science and Commonsense Association). Studioso di storia della metafisica e di logica, ha publicato numerosi saggi critici nella rivista filosofica Sensus communis (International Yearbook for Studies on Alethic Logic) e la monografia La logica aletica e la sua funzione critica (Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2012).
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