Descrizione
L’OPERA
Questo trattato, uscito in prima edizione nel 1990 e poi ripubblicato nel 2010 con testo interamente rielaborato, viene adesso riproposto in terza edizione con ampi riferimenti alla ricezione del pensiero di Antonio Livi presso gli altri filosofi. Resta immutata, anche se ulteriormente perfezionata, la struttura espositiva del trattato, che comprende:
1) una prima parte dedicata a un’esauriente indagine storico-critica sul termine e sulla nozione filosofica di “senso comune”, partendo dall’antichità (Aristotele e gli stoici greci e latini) e giungendo all’età moderna (Pascal, Buffier, Reid, Oetinger, Kant, Jacobi, Balmes, Rosmini) e poi all’età contemporanea (Garrigou-Lagrange, Maritain, Moore, Wittgenstein, Gilson, Gadamer, Pareyson, Castelli, Jacques, Nagel, Davidson, Agazzi, Smith);
2) una seconda parte, nella quale l’autore espone la sua originale nozione di “senso comune” e ne illustra la funzione critica nel quadro del suo sistema di “logica aletica”, comprendente la giustificazione epistemica delle conclusioni della ricerca scientifica e della possibilità di accettare per fede la testimonianza altrui;
3) una terza parte, nella quale viene dimostrata, sulla base delle leggi del pensiero, l’esistenza del senso comune come insieme di evidenze originarie, sempre presenti e operanti nella coscienza del soggetto come “referente” ultimo di qualsiasi giudizio.
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