Descrizione
Il contenuto
Il tema del rapporto tra l’esperienza giuridica e il senso comune viene affrontato in questo volume nel contesto della filosofia del senso comune, intesa – sulla scorta degli studi di Antonio Livi – come un coerente sistema di logica aletica.
In effetti, l’autore ha saputo mettere a fuoco, riguardo ai criteri che ispirano l’azione giuridica, proprio il problema della loro verità, e dunque, ultimamente, il problema di come le certezze acquisite dagli operatori del diritto possano trovare una adeguata giustificazione epistemica, potendosi poi esprimere in enunciati comprensibili e condivisibili in ambito pubblico.
La materia propria del saggio è la filosofia del diritto, ma gli argomenti sono opportunamente riportati ai loro fondamenti ontologici, ossia alla metafisica della “res” conosciuta nella sua concretezza esistenziale e nel suo contenuto essenziale. La trattazione spazia dalla nozione scotista di “haecceitas” ai procedimenti della fenomenologia di Husserl, passando attraverso l’analisi linguistica e l’antropologia culturale.
La prima edizione di questo saggio (2009) è stata pubblicata nella collana “Sensus communis – International Yearbook for Studies on Alethic Logic”; l’interesse suscitato dalle originali riflessioni dell’autore sul fondamento ontologico del diritto ha motivato questa seconda edizione, notevolmente aumentata, nella collana “Scienze umane e organizzazione sociale”, dedicata a studi comparati di morale, economia, politica e diritto.
Destinatari
Operatori del diritto, studiosi di filosofia e di storia delle idee politiche.
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