Descrizione
Il contenuto
La consapevolezza di uno stretto rapporto tra dogma e liturgia ha guidato i Pontefici che dai primi decenni del Novecento a oggi hanno provveduto ai necessari aggiornamenti in materia liturgica: si pensi al venerabile Pio XII, che ristrutturò i riti della Settimana Santa; a san Giovanni XXIII, che volle inserire la memoria di san Giuseppe nel Canone romano; a Paolo VI, che provvide all’attuazione delle nuove direttive pastorali emanate dal Vaticano II con la costituzione liturgica Sacrosanctum concilium; infine a Benedetto XVI, che ampliò l’ambito di discrezionalità nell’uso del Vetus Ordo Missae. Anche tra i vescovi residenziali numerosi sono stati quelli che hanno impostato la loro azione pastorale in modo da assicurare nella propria diocesi l’osservanza delle norme liturgiche, sia tradizionali che nuove, desiderando che l’adeguata conoscenza e la personale interiorizzazione dei misteri rivelati servissero a incrementare nei fedeli lo spirito di adorazione e la fruttuosa partecipazione all’azione liturgica comunitaria. Tra questi vescovi, un posto di rilievo va riconosciuto a Giuseppe Siri, pubblicamente elogiato, proprio per questo, da san Giovanni Paolo II in visita pastorale a Genova nel settembre del 1985. I criteri teologici che guidarono la sua azione pastorale possono costituire un prezioso sussidio formativo per esercitare anche oggi il necessario “discernimento degli spiriti”, ossia per interpretare rettamente i “segni dei tempi” alla luce della Rivelazione.
Questo è il motivo per cui il Curatore ha qui raccolto alcuni tra i suoi più significativi interventi dottrinali e disciplinari; essi vanno dal 1955 al 1972 e sono intesi ad animare con un continuo aggiornamento catechetico la vita liturgica del popolo di Dio nella sua amatissima diocesi di Genova.
Dall’Indice:
Prima Parte: Le ragioni teologiche del culto divino
Seconda Parte: Centralità del culto eucaristico
Terza Parte: I principi fondamentali della pastorale liturgica
In Appendice:
Dogma e liturgia nel dibattito teologico attuale, di Nicola Bux.
L’Autore
Il cardinale Giuseppe Siri (1906-1989), arcivescovo metropolita di Genova dal 1946 al l987, è stato uno dei protagonisti del concilio ecumenico Vaticano II e uno dei più solerti realizzatori del rinnovamento liturgico da esso promosso, nel quadro delle finalità pastorali che avevano ispirato il Concilio. Nell’applicare alla realtà della Chiesa locale le nuove norme che per la Chiesa universale erano state stabilite dalla costituzione liturgica Sacrosanctum Concilium (1963) e dal Novus Ordo Missae di Paolo VI (1968), Siri ebbe cura di intensificare la formazione dottrinale di ecclesiastici e di laici, riproponendo con le modalità comunicative più consone al momento storico i dogmi fondamentali della fede cattolica, ossia quello cristologico e quello ecclesiologico.
Il Curatore
Antonio Livi, direttore della collana “Ermeneutica teologica”, nella quale appare questo libro, ha sostenuto, nel suo trattato su Vera e falsa teologia (2012) che la liturgia, come ogni altro campo della pastorale e come la stessa teologia speculativa, sono “ipotesi di interpretazione del dogma” e che quindi al vero significato del dogma vanno sempre riferiti per poter contribuire alla vita di fede dei credenti.
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